ePayment: una firma per difenderci

ePayment: una firma per difenderci

Gli acquisti online sono diventati parte integrante delle nostri abitudini, anche quotidiane. Vite frenetiche sempre in movimento dominate da dispositivi mobile, procedure di acquisto via app in pochi click o tap, vasta disponibilità di prodotti e spedizione diretta a casa propria senza lo stress dello shopping in negozio.

Il commercio elettronico in Italia è in costante crescita e continua ad evolversi sempre più velocemente. In questo scenario che ci riguarda tutti da vicino si colloca il meccanismo dell’ePayment che proprio in questi giorni la Commissione europea sta disciplinando in modo però da favorire i grandi commercianti a scapito dei piccoli imprenditori e soprattutto ai danni dei consumatori.

L’iniziativa del Parlamento europeo tenderà a diminuire le “interchange fee“, ovvero le commissioni che pagano le banche della grande distribuzione a quelle dei consumatori ad ogni acquisto effettuato nel punto vendita. Questa diminuzione di introiti potrà essere compensata con l’aumento dei costi delle carte di pagamento che non tutti i consumatori potranno permettersi.

In sostanza questo provvedimento europeo garantirà alle grandi catene commerciali di usufruire di vantaggi fiscali senza portare un abbassamento del prezzo dei prodotti mentre i costi delle carte di credito o di debito aumenteranno gravando sui consumatori finali.

Tornare al denaro contante purtroppo non è una soluzione valida: i costi annui per il cosiddetto “cash” è ancora elevato, se non si pensa alla criminalità o all’evasione fiscale.

La petizione online di WarOnCash.org si muove contro la direttiva europea che vuole disciplinare in questo modo i pagamenti elettronici chiedendo invece l’applicazione un meccanismo legislativo che vada a favorire la moneta elettronica e chi la predilige al contante.

 

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