Facebook: 11 categorie di post in grado di creare engagement

Come scrivere un post per aumentare l'engagement su Facebook

Dopo qualche mese di assenza torno a scrivere sul blog. O meglio, torno a pubblicare visto che ospito questo interessante articolo di Chantal Boldrini, mia collega nel fantastico mondo dei “Social Cosi“.

L’argomento è molto interessante: qualche consiglio su come stimolare la partecipazione dei fan su Facebook, ovvero come incrementare il livello di engagement sulle pagine Facebook.

 

È sempre più difficile riuscire a creare un legame con i fan delle proprie pagine Facebook, ancora di più dati i recenti cali di visibilità organica dei post che hanno diminuito notevolmente la capacità di un contenuto di creare engagement.
Per ottenerla non basta solo investire in advertising (questo è uno strumento utile se coordinato con altre strategie), ma bisogna creare contenuti unici e stimolanti per chi li legge, in grado di creare un rapporto emozionale con i suoi lettori e convertire le persone da semplici lettori occasionali a affiliati della brand page.

Insomma, fare Facebook marketing non è una cosa semplice e mai come ora il “mi piace” te lo devi guadagnare.

Non ci sono regole precise per avere successo online, aprire una pagina Facebook e aggiornarla costantemente non ci garantisce il raggiungimento dei nostri obiettivi. Inoltre, non esistono messaggi standardizzati che possano andare bene per tutti gli utenti con i quali abbiano a che fare, ma a seconda del topic e del target di riferimento cambierà anche il nostro modo di dialogare, il trucco è provare e riprovare con contenuti diversi per vedere quali tra questi suscitano più “richiamo”.

Dunque, vi starete chiedendo: come faccio in pratica ad aumentare l’engagement della mia brand page?

Il primo passo – prima ancora di aprire una pagina – deve essere quello di stabilire una strategia ben precisa, porsi degli obiettivi a medio-lungo termine e farsi un planning di quella che sarà la programmazione dei post.

A proposito di post: quali sono quelli più efficaci?

Michelangelo Giannino (web marketer e blogger di michelangelogiannino.com) ha individuato 11 diversi tipi di contenuti da condividere e che creano engagement.

  1. Foto. Le immagini sono un elemento di forte portata simbolica, sono immediate, di facile ricezione. Hanno la capacità di suscitare istantaneamente l’attenzione di chi guarda.
    Ad esempio: Starbucks con una semplice foto emozionale legata al proprio settore (il caffè) si è accaparrata 93.476 like e ben 4.324 condivisioni. starbucks
  2. Frasi da completare. Uno dei modi migliori di creare engagement è quello di stimolare una reazione da parte dell’utente attraverso un qualcosa che lo faccia sentire parte integrante del sistema di comunicazione aziendale. In questa maniera il brand dimostra di essere attento e ben disposto ad ascoltare i propri fan, e loro saranno maggiormente incitati a partecipare.
  3. Domande. Come già detto sopra, anche in questo caso, le domande stimolano la creatività dell’utente e l’interazione. Chiedere ai propri fan cosa ne pensano di un determinato argomento, chiedere di raccontare le proprie esperienze è sempre un buon modo per instaurare una comunicazione “partecipata”. red-bull
  4. Citazioni. Utilizzare una citazione che abbia un contenuto emozionale può essere un buon modo per creare engagement. L’utente che legge viene trasportato da un ricordo o può stabilire una sorta di empatia verso quanto scritto e per questo è più propenso a interagire. coca-cola
  5. Consigli e suggerimenti. L’utente nel ricevere dei consigli utili si sentirà importate agli occhi del brand e nel percepire il valore che gli viene dato sarà più incentivato a interagire con esso.
  6. Offerte/coupon. La diffusione di offerte e promozioni temporanee fa sì che si crei affiliazione e – di conseguenza – un traffico maggiore verso il sito/e-commercekiko
  7. Contest. Gli utenti vengono chiamati a interagire attivamente con il brand in cambio di un premio finale. Può essere anche un buon modo per raggiungere e affiliare una nuova porzione di pubblico.
  8. Battaglia fra prodotti”: per votare X clicca “mi piace”, per votare Y su share. In questa maniera non solo si chiama il lettore a prendere parte alla comunicazione, ma si avrà una visione d’insieme di quelli che sono i prodotti preferiti dagli utenti.
  9. Storia del brand e prodotto/servizio. Oltre all’aspetto storico, che gioca un ruolo fondamentale nella costruzione dell’immagine del brand, aggiungerei un altro aspetto a esso collegato: la possibilità di rendere “umana” l’azienda. Pubblicare i volti reali del brand, alcuni momenti significativi o semplicemente divertenti della quotidianità dell’azienda, la rendono più vicina al suo pubblico e hanno un alto tasso di coinvolgimento.
  10.  Quiz. Un po’ come la domanda o i giochi d’intelligenza (che vedremo in seguito) induce l’utente a rispondere, a interagire con il post. garnier
  11. Giochi d’intelligenza (di matematica, logica, cruciverba, lettere mancanti ecc…). Queste astuzie, vogliano stimolare l’intelletto dei propri fan e fanno sì che questi si sentano in dovere di dimostrare che hanno capito il quesito che gli sta ponendo il brand, generando engagement. vivident

 

In conclusione, se volessimo trovare un comun denominatore a tutti i tipi di post appena presentati potremmo dire che l’interesse, il coinvolgimento e la cura del proprio pubblico sono il fulcro di una buona strategia volta a creare engagement.
Quindi, meno post auto-celebrativi e referenziali e più spazio ai bisogni dei propri fan!

Vi lascio con questo piccolo ma efficace tool proposto da Pennamontata per capire se i tuoi post sono “tutto a post?”

 

Fonte immagine: matthewkadish.com

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